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ORE 23.30 : IL RUMORE DELLA TREGUA IN CONCERTO
IL RUMORE DELLA TREGUA nasce in un box di provincia a nord di Milano, nel gennaio del 2011.
Inizialmente si esibisce in trio e, con questa formazione, comincia a girare in alcuni dei più importanti locali di Milano e hinterland (Carroponte, Agorà, Tambourine, Le Scimmie…), fino alla realizzazione di una Autarchica demo, registrata nella cantina di Jack.
Desiderosa di arricchire il proprio suono e dare maggiore spessore alla componente strumentale, a partire dal febbraio 2012 la band inserisce nel proprio organico fiati e basso.
Con questa nuova formazione comincia a produrre nuovi brani e a macinare date.
A novembre la band si chiude in studio per registrare il suo primo EP, “La guarigione”, prodotto da Simone Sproccati agli HM studios di Cornaredo (MI) e contenente cinque brani.
L’EP raccoglie ottime recensioni su tutte le più importanti webzine musicali (https://www.facebook.com/
Nel luglio 2014 la band si chiude nuovamente in studio per realizzare il suo primo vero e proprio album, “Una trincea nel mare”, registrato e mixato sempre da Simone Sproccati a Purania Studio e masterizzato da Maurizio Giannotti. il disco, uscito il 31 marzo 2015, ha raccolto ottime recensioni (https://www.facebook.com/
Il 30 gennaio 2016 la band ha inoltre pubblicato un nuovo EP intitolato “Radici” e contenente una rivisitazione in italiano di un brano dei Noir Dèsir (“À l’envers à l’endroit”) e una cover in salsa alt-country della “Ballata degli impiccati” di Fabrizio De Andrè.
Il rumore della tregua non scrive inni generazionali.
Il rumore della tregua non può morire giovane, perché è nato vecchio.
Il rumore della tregua compone brani in maggiore su commissione.
Il rumore della tregua forse suona come gli anni settanta negli anni novanta, ma non ci è chiaro.
Il rumore della tregua ripudia l’ukulele e il glockenspiel come strumenti di risoluzione ai problemi del cantautorato moderno.
Il rumore della tregua non è pre, ma soprattutto non è post.
|Una trincea nel mare – press|
UNA TRINCEA NEL MARE candidato al Premio Tenco 2015 come “Miglior Opera Prima”.
“Sopra la media è la capacità narrativa. Il linguaggio è ricercato, romantico, preciso. Spesso commovente. L’intensità delle composizioni e la cura degli arrangiamenti e della produzione fanno il resto. Tra ispirazioni cinematografiche e letterarie, scorre un disco che cresce di ascolto in ascolto.”
(RUMORE – “Scelta Italiana” sul numero di giugno)
” “Una trincea nel mare” è un disco malinconico, ma non malinconico e basta, ci sono dentro storie che fanno venire i brividi per le parole, altre per la musica, ma arrivano al culmine quasi tutte allo stesso modo, ovvero dandoti dei pizzicotti al cuore, piccole schicchere che ti fanno sobbalzare di sorpresa e che un po’ fanno male e lasciano minuscoli tristi lividi viola.”
(ROCKIT)
“Dieci brani come quelle fotografie ingiallite che non ci stanchiamo mai di guardare: fra accordi nervosi e ballate emozionali, la band milanese ripercorre le tappe di un’esistenza a tratti dolorosa, nella sua intensità. Suoni solidi, arrangiamenti magistrali e una voce, quella di Anelli, così densa che si trasforma magicamente in poesia, in vita dipinta. Bravi ragazzi.”
(SHIVER WEBZINE)
“La missione è perfettamente compiuta: Il Rumore Della Tregua non hanno paura di mostrare le proprie influenze, ma allo stesso tempo mostrano già gusto e perizia nel lavorarle. Dal primo all’ultimo secondo del disco, l’ascoltatore è portato a immergersi completamente in questa compenetrazione tra le atmosfere dark-rock moderne e il classicismo cantautorale italiano. Voto: 8”
(INDIE-ROCCIA)
“Il Rumore Della Tregua sono una band fuori dai confini del tempo, fuori dal nostro, di tempo. […] I testi, ottimi, trasudano commozione, tristezza, rabbia, orgoglio, rivalsa. […] Un connubio tra musica e narrativa bellissimo.”
(FREAK OUT)
“Un’opera prima davvero interessante e la sensazione che, aggiustando e smussando qua e là, lavorando forse più di sottrazione, il capolavoro potrebbe risultare meta alla portata della band milanese.”
(ALR ART BLOG)
“I Il Rumore Della Tregua realizzano un vero e proprio ecosistema musicale che connette una miriade di frammenti e riferimenti, con una ricchezza di particolari affascinante, che indica una grande capacità e precisione di gestione del progetto […]. Una Trincea Nel Mare è imponente eppure mai pesante, offrendo appigli per chiunque abbia voglia di ascoltare; i ragazzi richiedono attenzione e concentrazione, ma restituiscono emozioni vibranti.”
(RIFORMA.IT)
“C’è da riconoscerlo, questo è davvero un ottimo lavoro per il Rumore della Tregua, che oscilla tra la tempesta e la calma apparente. Continuate a raccontarci del mare senza naufragare mai.”
(SOUND MAGAZINE)
|la guarigione – press|
““La Guarigione” ha un sound non riconducibile a nessun altro, è un farmaco che si distingue dai vari generici ed io consiglio vivamente di assumerlo.” (ROCKIT)
“Un sound antico, che richiama la grande tradizione cantautoriale italiana incontra il cantautorato d’oltreoceano e si mescola ad un sound folk-rock che ricorda molto di più la recente scena indie americana. Ma è difficile fare dei paragoni (quasi sempre fuorvianti): il Rumore della Tregua si colloca in un non-luogo dove le parole formano immagini sospese tra lirica e realtà e da dove proviene il nome stesso della band che, come in un ossimoro, evoca qualcosa di indefinibile: è un rumore o la fine di un rumore?[…]5 canzoni che scorrono lente. Un EP che richiede più di un ascolto per poter essere ben apprezzato: più che una musica da sottofondo, è un libro da leggere e sottolineare.” (INDIE-ROCCIA)
“”Se gli Okkervil River volessero fare un tributo a Morricone, e De Gregori sostituisse Will Sheff in un’improbabile formazione, potrebbero forse chiamarsi, per l’occasione, “Il rumore della tregua”. Il trio milanese rivendica infatti una passione per l’Americana più oscura.” (ONDAROCK)
“E’ solo un esordio, sono solo cinque tracce, è un Ep che folgora ogni resistenza se mai fosse attraversata da qualsiasi volontà.[…]Brezze pensierose e scatti distorti sono l’andamento generale della tracklist, alta poesia underground che non si perde mai in vuoti a rendere, un ascolto malinconico e tenero che fa release per un pugno di minuti in cui si vuole ascoltare ottima musica e parole, e rispecchiare fedelmente i tratti evanescenti della nuova stagione cantautoriale, cosa che i nostri sanno fare stupendamente con l’effetto del racconto, di un viaggio dentro e fuori l’anima” (STORDISCO)
“Non è possibile sconsigliare un lavoro così pieno di talento e di meraviglia, un lavoro che scivola via dalle definizioni di “musica vecchia” o “musica nuova” andandosi ad incastrare nel piccolo angolino che contraddistingue la buona musica. Non vedo l’ora di sentire un loro lavoro su album per la cronaca. Voto: 8.5” (WOODSTOCK 77)
“Il Rumore della Tregua si distingue per il songwriting ricercato e per un suond che non cerca di compiacere ma che ricerca uno stile particolare e lo trova in quello che loro stessi chiamano “neo-mariachi depresso” […] Questo loro primo Ep dal titolo La Guarigione merita tutta la vostra attenzione.” (THE BREAKFAST JUMPERS)
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